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Profumi d’Italia: La Storia della Profumeria Italiana e le Sue Iconiche Fragranze  

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La storia della profumeria italiana è un viaggio affascinante e profumato attraverso secoli di tradizione, innovazione e passione. Le fragranze italiane hanno conquistato il mondo con il loro inconfondibile fascino, mescolando arte, cultura e stile in un’esperienza sensoriale unica. In questo articolo, scopriremo le origini della profumeria italiana, esploreremo i marchi e le fragranze più iconiche e ci immergeremo nel patrimonio olfattivo di questo straordinario Paese.  

L’Alba della Profumeria Italiana  

Le Origini Antiche 

La storia della profumeria italiana affonda le sue radici nell’antichità. Gli Etruschi utilizzavano oli profumati per scopi religiosi, cosmetici e terapeutici. Durante l’epoca romana, l’arte della profumeria fiorì ulteriormente. I Romani erano noti per il loro amore per i bagni profumati e le fragranze, e la loro passione per i profumi divenne un segno distintivo della loro cultura.  

Caterina de Medici

Nel Medioevo, la produzione di profumi in Italia continuò a prosperare, con la creazione di laboratori artigianali e la diffusione delle conoscenze sulla profumeria tra i monaci. Durante il Rinascimento, l’arte della profumeria raggiunse nuovi livelli di sofisticatezza, grazie all’influenza di personaggi come Caterina de’ Medici, che contribuì a diffondere la cultura del profumo in tutta Europa.

Nel 1533 la nobile toscana si trasferì a Parigi dove sposò il futuro re di Francia Enrico d’Orleans e portò con sé il suo profumiere di fiducia Renato Bianco, ribattezzato dai francesi Renè Le Florentin, e insieme ad esso, un immenso patrimonio culturale legato al mondo del profumo, di cui i francesi si innamorarono immediatamente.

Caterina, fra le altre cose, introdusse nel paese la tradizione dei guanti profumati, che i francesi fecero propria fino a farla diventare tratto distintivo della profumeria nazionale e, di conseguenza, quella mondiale.  

Nel 1600, il progresso nelle tecniche della profumeria accelerò rapidamente, fino alla produzione di un alcool profumato prossimo al 95%, la famosa Aqua Admirabilis, la cui formula venne tramandata dall’italiano Gian Paolo Feminis e che possiamo considerare la prima Acqua di Colonia

Il XX secolo e la nascita del Made in Italy 

Nel corso del XX secolo, la profumeria italiana ha attraversato diverse fasi di sviluppo e trasformazione, consolidando la sua reputazione nel panorama internazionale e diventando un punto di riferimento per l’eleganza e la qualità.  

All’inizio del secolo, la profumeria italiana era ancora fortemente influenzata dalle tradizioni artigianali e dalla produzione locale. Tuttavia il progresso scientifico impresse un’importante accelerata all’evoluzione del settore grazie alla chimica moderna, che permise  di creare le  prime molecole olfattive di sintesi, in grado di riprodurre l’odore di quelle naturali, rendendo le composizioni più stabili e replicabili all’infinito. 

Il vero boom della profumeria italiana si verificò nella seconda metà del secolo, quando il Paese conobbe un periodo di rapida crescita economica e la nascita del cosiddetto “Made in Italy“. In questo contesto, molte case di moda e marchi di lusso italiani decisero di ampliare il loro portafoglio di prodotti, includendo profumi che incarnavano l’eleganza e lo stile italiano. Tra questi, vale la pena ricordare Gucci, che lanciò il suo primo profumo, “Gucci No. 1“, nel 1974, e Gianni Versace, che introdusse “Gianni Versace Pour Homme” nel 1984. Furono molteplici gli stilisti italiani che si cimentarono nel campo della profumeria, altri esempi celebri comprendono: Valentino, Trussardi, Krizia, Biagiotti, Moschino, Dolce & Gabbana, Bulgari e molti altri. 

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Gianni Versace – L’Homme (1984)

Parallelamente a questi grandi marchi, nel corso del XX secolo, si sviluppò anche un movimento di profumeria artistica e indipendente. Questi profumieri, spesso formati in laboratori artigianali e scuole di profumeria, hanno contribuito a mantenere vive le tradizioni italiane e a sperimentare nuove fragranze ispirate alla cultura e alla storia del Paese.  Lorenzo Villoresi, Ortoparisi, Nasomatto, Xerjoff, sono solo alcuni dei nomi che hanno contribuito ad esportare lo stile italiano nel mondo. 

Le Fragranze italiane più iconiche 

Nel corso del XX secolo, la profumeria italiana ha prodotto alcune fragranze iconiche che hanno contribuito a definire lo stile e l’essenza del “Made in Italy”. Di seguito sono elencati alcuni dei profumi italiani più iconici di questo periodo:  

Acqua di Parma – Colonia (1916) 

Fondata nel 1916, Acqua di Parma è un marchio storico che incarna lo spirito dell’eleganza italiana. Il loro profumo più iconico, Colonia, è stato creato nello stesso anno e da allora è diventato un classico senza tempo. Con la sua miscela fresca e agrumata, in contrasto con i precedenti profumi con note aromatiche forti e decise in voga fino ad allora Colonia evoca l’essenza della dolce vita italiana, conquistando il cuore di celebrità e appassionati di profumi in tutto il mondo.  

Trussardi – Uomo (1983) 

Trussardi Uomo è una fragranza maschile iconica, lanciata nel 1983. Con note di testa di lavanda e limone, un cuore di cuoio e patchouli, e una base di muschio e vetiver, questo profumo evoca la tradizione e il lusso italiano, mantenendo un’aura di mistero e seduzione.  

Versace – L’Homme (1984)  

L’Homme di Versace, creato nel 1984, è un profumo maschile orientale e legnoso che incarna l’opulenza e il fascino del marchio italiano. Con note di testa di limone e basilico, un cuore di canfora e geranio, e una base di muschio e ambra, L’Homme è una fragranza audace e seducente.  

Laura Biagiotti – Roma (1988) 

Roma di Laura Biagiotti è un profumo orientale e speziato, lanciato nel 1988. Con note di testa di bergamotto e pepe nero, un cuore di gelsomino e rosa, e una base di ambra e vaniglia, Roma evoca l’atmosfera magica e l’eleganza della città eterna.  

Giorgio Armani – Acqua di Giò (1996)  

Acqua di Giò è uno dei profumi più venduti e amati al mondo. Creato dal famoso profumiere Alberto Morillas, questa fragranza acquatica e aromatica evoca il mare e la natura selvaggia, offrendo un’esperienza olfattiva rinfrescante e distintiva. Il suo successo ha dato vita a una vasta gamma di flanker e versioni, sia per uomini che per donne.  

Dolce & Gabbana – Light Blue (2001) 

Creato dal maestro profumiere Oliver Cresp, il profumo floreale e fruttato di Light Blue racconta di una storia d’amore che si consuma nel calore dei raggi del sole di Capri. Il bouquet solare e luminoso, si apre con i tocchi frizzanti dei migliori agrumi italiani. Il cuore racchiude petali di rosa bianca e gelsomino, sul fondo, musk, ambra e legni rendono la composizione delicata e sensuale. 

Il Patrimonio Olfattivo Italiano  

Le Materie Prime  

L’Italia è benedetta da una ricchezza di materie prime di alta qualità, che sono state alla base della profumeria italiana fin dalle sue origini. Tra queste, troviamo bergamotto, limone, arancia, mandarino, gelsomino, rosa, iris, lavanda e mirra. Questi ingredienti naturali sono stati il punto di partenza per la creazione di innumerevoli fragranze iconiche e hanno contribuito a definire il carattere distintivo della profumeria italiana.  

L’Arte della Profumeria in Italia 

La profumeria italiana è conosciuta per la sua maestria nel creare fragranze che combinano tradizione e innovazione, eleganza e sensualità. L’abilità degli artigiani italiani nel bilanciare le note di testa, cuore e fondo è ciò che rende le fragranze italiane uniche e affascinanti. Questa arte si basa su secoli di conoscenze e tecniche tramandate di generazione in generazione, che continuano a evolversi e a influenzare il panorama della profumeria mondiale.   

La profumeria italiana è strettamente legata alla cultura, all’arte e alla storia del Paese. Le fragranze italiane sono spesso ispirate a luoghi, personaggi e momenti storici, offrendo un’esperienza olfattiva che è anche un viaggio attraverso il patrimonio culturale italiano. Questa connessione tra profumo e cultura è ciò che rende la profumeria italiana un fenomeno unico e apprezzato in tutto il mondo.  

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Laura Biagiotti – Roma (1988)

La nostra cultura olfattiva si distingue dalle altre tradizioni del settore per alcune caratteristiche peculiari che ne fanno uno dei punti di riferimento a livello internazionale. Innanzitutto, le fragranze italiane sono note per la loro forte sensualità, in grado di appagare i sensi in maniera diretta e immediata. Questo aspetto è dovuto alla scelta di materie prime pregiate e all’abilità degli artigiani profumieri che, con maestria, riescono a creare composizioni olfattive seducenti e avvolgenti.

Le fragranze italiane si contraddistinguono per un’estetica complessa, caratterizzata da fragranze rotonde, piene, tridimensionali e vive, quasi materiche, dalla struttura articolata e spesso complessa. Infine, la profumeria italiana si distingue per la capacità di comunicare attraverso le fragranze: spesso esuberanti e capaci di trasmettere messaggi in maniera chiara, le fragranze italiane sono vere e proprie opere d’arte olfattive che raccontano storie ed emozioni.


La storia della profumeria italiana è un’avventura affascinante che attraversa secoli di tradizioni, passione e creatività. Le fragranze italiane sono un’espressione del cuore e dell’anima del Paese, unendo arte e mestiere in un’esperienza sensoriale unica e indimenticabile.   


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La Piramide olfattiva, cos’è e come si legge

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La piramide Olfattiva

Sei mai stato affascinato dal potere degli odori? Hai mai cercato di identificare le diverse note olfattive presenti in un profumo o in un aroma? Se sì, probabilmente hai già sentito parlare della piramide olfattiva, un concetto fondamentale all’interno del processo creativo della realizzazione di profumi e nella cultura olfattiva in generale. 

Cos’è la piramide olfattiva? 

La piramide olfattiva è un modello utilizzato per classificare gli ingredienti di un profumo in base alla persistenza nel tempo. La piramide si divide in tre diverse categorie: le note di testa, le note di cuore e le note di coda. 

  • Testa: costituite dalle sostanze più volatili e fugaci, la cui persistenza dura pochi minuti 
  • Cuore: si sviluppano successivamente e possono durare fino a qualche ora 
  • Coda: rappresentate dalle sostanze odorose più pesanti e persistenti 
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Come si legge la piramide olfattiva? 

La piramide olfattiva si legge dall’alto verso il basso in ordine di persistenza. In cima troviamo le note che svaniscono dopo pochi minuti, mentre in fondo sono presenti sostanze odorose capaci di perdurare anche diverse ore.

Per interpretare correttamente un profumo, bisogna partire dalle note di testa e passare poi alle note di cuore e di coda, cercando di individuare le diverse note olfattive presenti nella fragranza. In generale, la piramide olfattiva può essere utile per aiutare a selezionare una fragranza in base alle proprie preferenze e alle occasioni in cui verrà indossata.

Un profumo è una miscela armonica di più materie prime dotate di caratteristiche olfattive e volatilità diverse, la cui creazione rispetta i principi fondamentali della piramide olfattiva. 

Com’è composta la piramide olfattiva?

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Note di testa 

Le note di testa sono le prime sensazioni olfattive che si percepiscono all’apertura di un profumo e durano da pochi minuti fino a due ore. Sono costituite da ingredienti freschi e leggeri, come agrumi, frutti, erbe e spezie. Le note di testa sono spesso considerate le più volatili e fugaci, la cui persistenza dura pochi minuti. 

Le note di testa sono

  • Esperidata o Agrumata 
  • Nuova Freschezza 
  • Aromatica 

Note di cuore 

Le note di corpo o cuore sono la parte centrale del profumo e ne rappresentano la personalità. Durano mediamente da 2 a 10 ore e sono costituite da ingredienti più intensi e complessi, come fiori, piante e spezie. Le note di corpo sono spesso descritte come il “cuore” del profumo, perché ne definiscono il carattere principale. 

Le note di cuore sono

  • Verde 
  • Aldeidata 
  • Fiorita 
  • Fruttata 
  • Acquatica 

Note di fondo 

Le note di fondo, o di base, sono l’ultima fase del profumo e possono durare dalle 10 ore fino a qualche giorno. Sono costituite da ingredienti persistenti e corposi, come muschi, ambra, legni e vaniglia. Le note di base sono quelle che rimangono sulla pelle per ore dopo l’applicazione del profumo. 

Le note di fondo sono

  • Speziata 
  • Legnosa 
  • Fougère 
  • Cipriata 
  • Orientale 
  • Ambrata 
  • Gourmande 
  • Chypre 
  • Cuoio 
  • Muschiata 

Per creare un profumo equilibrato e armonioso, è importante scegliere gli ingredienti giusti per ogni nota e bilanciare le quantità in modo accurato. La piramide olfattiva è quindi uno strumento fondamentale per gli esperti di profumeria, ma anche per gli appassionati che vogliano imparare a classificare gli odori e a ad orientarsi nel vasto mondo della profumeria. 

Se sei interessato a scoprire di più sulla cultura olfattiva, non perderti i nostri corsi dedicati agli appassionati o ai semplici curiosi.


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Le Famiglie Olfattive dei profumi

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Cosa sono le famiglie olfattive?  

Le famiglie olfattive sono categorie che classificano i profumi in base alle loro caratteristiche olfattive dominanti, come ad esempio fioriti, aromatici, orientali, legnosi e così via. Queste categorie sono utilizzate per descrivere la composizione di un profumo e aiutare i consumatori a scegliere un profumo che si adatti alle loro preferenze. 

Questa categorizzazione è ideata per legarsi all’immaginazione e rendere più semplice la distinzione delle fragranze.

Ciascun profumo è composto da un numero di materie prime che può andare da una decina a diverse centinaia. La miscela creativa di questi elementi dà vita ad una composizione armonica ed equilibrata, dotata di un proprio carattere e di una personalità

La classificazione delle famiglie olfattive

Le famiglie olfattive rappresentano dunque il sistema di classificazione delle composizioni profumate che, attraverso l’associazione a categorie omogenee di odori, permette di facilitare la descrizione di un profumo.  

È possibile identificare sette famiglie olfattive principali: 

  • Agrumata 
  • Aromatica 
  • Fiorita 
  • Legnosa 
  • Fougère 
  • Chypre 
  • Orientale 

Una fragranza fiorita avrà una componente dominante di fiori in tutta la sua evoluzione, dalla testa al fondo. Si parla invece di sfaccettature, o note, in riferimento alle caratteristiche olfattive secondarie di un profumo.  


Famiglie olfattive: quante e quali sono? 

Le famiglie olfattive sono solitamente suddivise in sette categorie principali: Agrumata, Aromatica, Fiorita, Legnosa, Chypre, Fougère e Orientale. 

Tuttavia, la suddivisione esatta può variare a seconda della fonte e alcune fonti possono includere ulteriori categorie. In generale, l’obiettivo delle categorie delle famiglie olfattive è quello di aiutare a descrivere e a categorizzare i profumi, associando ad ogni famiglia delle composizioni odorose tipiche di quella categoria. 

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Famiglia olfattiva Agrumata

La famiglia agrumata si riferisce a composizioni fresche, frizzanti, succose, dinamiche e vitali, composte da agrumi mediterranei come il limone, il bergamotto e il mandarino, o esotici come il lime e lo yuzu. 

Famiglia olfattiva Aromatica

Questa famiglia olfattiva comprende miscele di note agresti, erbacee ed aromatiche per lo più provenienti dal bacino del Mediterraneo (rosmarino, timo, lavanda, basilico, ecc.). Tali elementi conferiscono un tono fresco e brioso alle composizioni. 

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Famiglia olfattiva Fiorita 

La famiglia fiorita comprende una grande varietà di sfumature capaci di donare al profumo personalità differenti, dalla più calda e passionale, alla più leggera e primaverile. Fragranze tipiche di questa famiglia sono ad esempio i fiori bianchi e opulenti come il gelsomino e la tuberosa, o freschi e delicati come il giacinto e il mughetto. 

Famiglia olfattiva Legnosa

Le note di questa famiglia rappresentano la spina dorsale per molte composizioni di profumi. Ne fanno parte legni caldi e opulenti come il sandalo e il patchouli, o dal sentore di terra come il vetiver. Alcuni possiedono persino sfumature animali come l’oud, o affumicate come la betulla. 

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Famiglia olfattiva Chypre

È un’armonia di patchouli, labdano, muschio di quercia e bergamotto che insieme danno vita a composizioni intense e di grande personalità. La composizione di base si combina spesso con note fiorite, ma si presta anche ad interpretazione più moderne con fragranze aromatiche o legnose. 

Famiglia olfattiva Fougère

La famiglia fougère è costituita da un accordo di bergamotto, lavanda, geranio, cumarina e muschio di quercia. Tipica delle composizioni da uomo, si è arricchita nel tempo di sfumature e di personalità, sposandosi con molti tipi di sfaccettature diverse. 

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Famiglia olfattiva Orientale

La famiglia orientale rappresenta una composizione calda e passionale di note ambrate, legnose, di vaniglia e sentori muschiati. Sono spesso in combinazione con spezie o fiori opulente. Vi appartengono profumi evocativi, che richiamano atmosfere esotiche e lussureggianti. 


Cosa si intende per sfaccettature delle famiglie olfattive? 

Conosciute anche come note, le sfaccettature delle famiglie olfattive si riferiscono ai diversi gruppi o classi a cui appartengono gli ingredienti che compongono un profumo. In altre parole, le sfaccettature sono gli strati o i livelli di un profumo, che compongono la sua complessità olfattiva. Ad esempio, un profumo può avere sfaccettature speziate, fruttate, acquatiche, che si fondono insieme per creare una fragranza unica. Le sfaccettature sono importanti perché contribuiscono alla complessità e alle proprietà di un profumo. 

Come si classificano le sfaccettature degli odori?

La classificazione delle sfaccettature profumate venne introdotta alla fine del 19° secolo da Eugène Rimmel, e viene oggi sostenuta dalla Société Français des Parfumeurs. Questo sistema di catalogazione delle sfaccettature delle fragranze permette di agevolare la scelta, il confronto e la comunicazione che riguardano le sostanze odorose.

In particolare, questa catalogazione definisce 11 classi di sfaccettature dei profumi:

  • Nuova Freschezza
  • Verde
  • Aldeidata
  • Fruttata
  • Acquatica
  • Speziata
  • Cipriata
  • Ambrata
  • Gourmand
  • Cuoio
  • Muschiata

Tuttavia, la percezione olfattiva non ha un suo linguaggio oggettivo. È molto comune prendere in prestito terminologie dalla sfera emotiva, o usare metafore e ricorrere ad analogie.  

Imparare a riconoscere e descrivere un odore, classificarlo correttamente nello spettro delle fragranze, imparare quali elementi ne sono caratteristici, tutto questo sta alla base del programma di studio che Ateneo dell’olfatto ha creato per tutti appassionati. 


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