
Un articolo di Marco Martello –
Giulia Brigliadori, profumiera di Farotti Essenze, racconta il suo percorso in un mondo fatto di molecole, ricordi e immaginazione. Dall’infanzia in campagna al premio Aromata, passando per la creazione di “Spirit of Romagna” e la passione per le note orientali, questa intervista è un viaggio tra emozioni, ricerca creativa e identità olfattiva.
Buona lettura!
Innanzitutto, qual è l’odore che ti riporta alla tua infanzia?
Ho passato molto tempo della mia infanzia dai miei nonni in campagna, aiutandoli in diverse attività come raccogliere l’uva per fare il vino, le fragole e le pesche. L’odore dolce e succoso di questi frutti rimarrà per sempre ben impresso nella mia mente.
Giulia, cosa ti ha spinto a intraprendere una carriera da profumiere?
A differenza di molte persone la mia non è stata una scelta premeditata, ma è successo in modo casuale e inaspettato. Ho conosciuto la realtà Farotti grazie a un tirocinio tramite l’Università di Chimica di Rimini. A quel tempo sognavo di laurearmi e lavorare nell’industria farmaceutica. Durante il tirocinio però ho scoperto un mondo magico che mi ha incantato e appassionato subito, tanto da non farmelo più lasciare.
Ciò detto, qual è il ricordo olfattivo a cui sei più legata?
L’odore verde di erba tagliata, mi ricorda la campagna della mia infanzia, i pomeriggi di spensieratezza durante le vacanze estive, la pace che solo la natura sa darmi.
Da otto anni a questa parte, lavori come profumiere in Farotti Essenze. Quali sfide hai dovuto affrontare lungo il tuo percorso nel mondo dei profumi? E quali conquiste ti hanno riempito di orgoglio, gioia e soddisfazione?
Sembrerà banale ma ogni giorno il nostro lavoro ci richiede di entrare in empatia con il cliente, carpire il messaggio e le emozioni che vuole trasmettere tramite il suo profumo e tradurlo in note olfattive, se non è una sfida questa!
Sono fortunata perché ho fatto diverse conquiste che mi hanno riempito di gioia e soddisfazione ultimamente. Una di quelle di cui vado più fiera è la creazione del profumo “Spirit of Romagna”, lanciato da Farotti per sostenere le vittime dell’alluvione in Romagna di maggio 2023. In particolare, il ricavato è stato devoluto al centro socio-riabilitativo “Ca’ Santino” che ha subito diversi danni durante l’alluvione.
Pensi che il tuo approccio personale al profumo sia cambiato da quando sei entrata a far parte di quest’industria?
Assolutamente sì. Prima di entrare in Farotti si può dire che non indossassi profumi. Quei pochi che usavo erano profumi molto dolci e vanigliati. Questa mia passione per la vaniglia si è evoluta nei profumi orientali e fioriti ricchi, che oggi sono diventati anche un po’ la mia firma olfattiva.
“Obscurus”, il profumo con il quale hai partecipato all’edizione 2025 del Premio Aromata, ti ha valso un importante riconoscimento, ovvero il Persolaise Award. Ci puoi raccontare in che modo è nata questa tua creazione?
Sono sempre stata affascinata dal mondo dark fantasy e Dracula è uno dei miei romanzi preferiti. Ho deciso di partecipare ad Aromata proprio per avere l’opportunità di dedicargli un profumo, che avevo già in mente: doveva essere oscuro, misterioso, ma anche sensuale e proibito. Così è nato Obscurus, un profumo legnoso di cuoio dove emerge una nota dolce di ciliegia e amarena.
Giulia, quali sono le materie prime che ti affascinano di più? E quali sono, invece, gli elementi che identificano la tua firma olfattiva?
Come dicevo sono attratta da tutte le materie prime che costituiscono l’accordo orientale: note ambrate, resine e assolute, legni morbidi, note gourmand. Nell’ultimo periodo si sono aggiunti alla lista anche i fiori narcotici come gelsomino, tuberosa e osmanto. Queste sfaccettature sono sempre presenti nelle mie creazioni, tanto da essere diventate la mia firma olfattiva.
Tornando al processo creativo, come sai quando è arrivato il momento di mettere la parola fine a un processo che è potenzialmente infinito e condividere il frutto del tuo lavoro con il resto del mondo?
Per fortuna il profumiere non svolge tutto il lavoro da solo, per avere un’opinione più oggettiva collabora con altre figure come gli evaluator e/o il direttore creativo, che aiutano a interpretare il brief e a porre la parola fine allo sviluppo della fragranza. In generale, sottopongo a queste figure il profumo quando per me ha raggiunto un grado di equilibrio e maturazione soddisfacenti e quando corrisponde a quello che mi ero immaginata.
Quale consiglio daresti a chi come te vorrebbe intraprendere la carriera di profumiere?
Studiare tanto ed esercitarsi ancora di più! Essendo un lavoro pratico e “artigianale”, credo che non ci sia altro modo per imparare questo mestiere se non mettendo continuamente le mani in pasta. Solo così si imparano le interazioni tra le molecole, quali accostamenti funzionano meglio, quali sono i dosaggi migliori, ecc.
Per concludere, ci puoi dare un piccolo assaggio di ciò a cui stai lavorando?
Sono diversi i progetti a cui sto lavorando, tutti cavalcano l’onda delle tendenze del momento: i profumi gourmand e fruttati. Essendo, come avrete capito, tra le mie note olfattive preferite, sono molto contenta di lavorare a questi trend!
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Marco Martello
Laureato in “Comunicazione e Psicologia” all’Università degli Studi di Milano-Bicocca e specializzato in “Fashion Direction: Brand & Communication Management” presso il Milano Fashion Institute, Marco Martello è un collezionista di fragranze, nonché un esperto di comunicazione scritta con un’esperienza pluriennale nel mondo dell’editoria indipendente. Nel corso degli anni, oltre a collaborare con testate nazionali e straniere, ha svolto l’attività di copywriter e correttore di bozze sia nel settore del luxury che in quello del fashion, ampliando le sue competenze tecniche e consolidando la sua conoscenza delle dinamiche che sottendono i processi di comunicazione contemporanei. Oggi Marco ricopre il ruolo di Managing Editor & Beauty Director della rivista indipendente “The Greatest”, e si dedica all’insegnamento nell’ambito della comunicazione di moda e beauty in alcuni tra i più prestigiosi istituti italiani


























