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I Profumi Delle Dive: Marilyn Monroe

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No, il profumo preferito di Marilyn Monroe non era Chanel N°5. 

Sebbene la celebre risposta di all’intervista di Life Magazine del 1952 abbia reso immortale l’associazione tra la diva e il profumo francese, scavando più a fondo nella sua vita viene alla luce una storia molto più interessante. 

Scopriamo insieme i profumi che hanno accompagnato la vita di Marilyn Monroe, andando oltre il mito e svelando le sue preferenze olfattive più intime. 

Marilyn Monroe: il profumo oltre il mito 

Le due gocce di Chanel N°5 prima di andare a letto: un’immagine affascinante che ha contribuito a rendere immortale il mito di Marilyn Monroe. Eppure, la relazione della diva con il profumo era ben più complessa e sfaccettata di quanto si pensi. 

Dietro l’allure sensuale e misteriosa di Marilyn si celava una donna sensibile e introspettiva, alla ricerca di fragranze che potessero rispecchiare la sua ricca interiorità. 

Oltre a Chanel N°5, qual era il profumo preferito di Marilyn Monroe? 

Al di là delle preferenze che tutti conosciamo, Marilyn custodiva un amore olfattivo più intimo e personale: Floris Rose Geranium. Un’eau de toilette che l’attrice adorava al punto da acquistarne diversi flaconi contemporaneamente. 

A testimoniare questa passione, una ricevuta rinvenuta tra i documenti del negozio Floris di Londra. Nel 1959, Miss Dorothy Blass, segretaria personale di Marilyn, acquistò ben sei flaconi di Rose Geranium, spedendoli direttamente al Beverly Hills Hotel dove la diva alloggiava durante le riprese di A qualcuno piace caldo. Un film che le valse il Golden Globe come Migliore Attrice. 

Marilyn Monroe profumi

Mentre i flaconi originali non sono più disponibili sul mercato, è stata creata un’essenza da bagno che evoca il profumo originale. Questa fragranza si distingue per le sue ricche note floreali, arricchite da accenti di rosa, sfumature verdi e, caratteristicamente, geranio, offrendo un’esperienza olfattiva unica e nostalgica. 

  • Note di testa: geranio, foglie verdi 
  • Note di cuore: palmarosa, rosa, palissandro 
  • Note di fondo: legno di cedro 

La scelta di queste fragranze ci permette di scoprire un lato inedito di Marilyn Monroe: una donna che amava la bellezza e la raffinatezza, ma che era anche alla ricerca di profumi che potessero esprimere la sua complessità e la sua profondità. 

Quali altri profumi amava Marilyn Monroe? 

Non è difficile comprendere l’amore profondo di Marilyn Monroe per il profumo. Le fragranze possiedono un potere evocativo straordinario: ci trasportano in altri luoghi e tempi, risvegliano ricordi ed emozioni, e ci donano una sensazione di sicurezza e bellezza. Incarnazione perfetta di queste qualità, Marilyn vedeva nel profumo ben più di un semplice accessorio: era un’armonia di sensazioni che la accompagnava e la definiva. 

Se Chanel No. 5 resta indissolubilmente legata a Marilyn Monroe, e Floris Rose Gerium rappresentava la sua scelta personale privilegiata, la sua passione per le fragranze andava ben oltre questi due profumi. La diva era infatti nota per indossare essenze diverse a seconda dell’occasione e del suo umore. Tra le sue preferenze spiccano Joy di Jean Patou, un bouquet floreale opulento, e White Shoulders di Evyan, dalle note fresche e sensuali. 

Joy – Jean Patou (1930)

Creato nel 1930 dal naso Henri Almeras, Joy di Jean Patou è un’esplosione di note floreali dedicata alle donne. Una fragranza realizzata con ingredienti preziosissimi – voleva essere “il profumo più caro al mondo” – e pensata per celebrare la gioia di vivere, avvolgendo chi la indossa in un bouquet raffinato e lussuoso. 

  • Note di testa: rosa bulgara, ylang-ylang, tuberosa 
  • Note di cuore: gelsomino, rosa di Maggio 
  • Note di fondo: muschio, sandalo 

White Shoulders – Evyan (1945)

White Shoulders, lanciato da Evyan nel 1945, è una pietra miliare della profumeria femminile. Si tratta di una fragranza floreale aldeidica, tra le prime creazioni della casa profumiera newyorkese. Un caleidoscopio di sensazioni, che unisce la freschezza delle note di testa agrumate e verdi alla opulenza dei fiori bianchi nel cuore. Questo connubio romantico si appoggia su una base calda e sensuale, dove si fondono note ancora più intriganti. 

  • Note di testa: fiori d’arancio africano, pesca, bergamotto 
  • Note di cuore: gardenia, gelsomino, tuberose, giglio, mughetto, lilla 
  • Note di fondo: muschio, ambra, sandalo, zibetto 

Questa selezione attenta e diversificata ci rivela una Marilyn lungimirante: ben consapevole del potere comunicativo del profumo, lo utilizzava come un vero e proprio strumento di espressione personale. Ogni fragranza diventava un tassello del suo fascino, un messaggio sottile che esprimeva la sua versatilità e la sua capacità di ammaliare con sfaccettature sempre nuove. 

Se anche tu sogni di esprimere la tua unicità attraverso il profumo, lasciati guidare dagli esperti. Fortunatamente, con i corsi di Ateneo dell’Olfatto, troverai tutta l’assistenza di cui hai bisogno! Esplora la nostra selezione di corsi, kit e consulenze per immergerti in un mondo ricco di fragranze. 


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Profumi e Personalità: Dimmi che Profumo usi E ti dirò Chi Sei

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Il Profumo come espressione della personalità 

Le fragranze che scegliamo di indossare possono rivelare molto su di noi, come una firma invisibile che ci accompagna sempre. 

La scelta di un profumo va oltre il piacere dei sensi; è un modo di esprimere sé stessi ed evocare emozioni specifiche in chi ci circonda, delineando così l’immagine che gli altri hanno di noi. 

Siamo noi a scegliere il profumo o è il profumo a scegliere noi?

Il profumo è una forma di espressione personale potente e può raccontare molto di noi, delle nostre preferenze e della nostra personalità. Secondo la psicologia del profumo, ci sono diverse dinamiche psicologiche che guidano la scelta di una fragranza: 

Il profumo è lo strumento perfetto per esprimere l’unicità di una persona, per comunicare sé stessi e il proprio essere speciali, diversi, meravigliosamente insostituibili. Quando risponde a questa esigenza, la fragranza scelta sarà non convenzionale, di grande impatto olfattivo, con un sillage potente e con una lunga scia. 

Chi indossa il profumo guidato dal desiderio di affascinare il prossimo, tende invece a scegliere composizioni con un forte potere seduttivo che creano un’aura di magia attorno a loro. Fragranze calde e persistenti sono capaci, infatti, di avvicinare gli altri con il loro potere sensuale, trasformando il profumo in un mezzo con cui rendersi irresistibili. 

C’è anche chi sceglie il profumo per evocare un senso di amore e cura, in questo caso le fragranze tendono a essere calde, avvolgenti, rassicuranti, e spesso contengono note di vaniglia o talco.  

Alcuni, ancora, sono spinti dal desiderio di appartenenza, optando per profumi popolari che li fanno sentire parte di un gruppo e soddisfano la loro volontà di uniformarsi. 

Infine, vi sono coloro che vedono nel profumo un gioco, un modo per esprimere la propria creatività e divertirsi con i diversi aspetti della propria identità. Questi individui spesso scelgono essenze innovative e trasgressive, in un continuo gioco di esplorazione olfattiva.  

In ogni scelta, il profumo diventa così un mezzo di espressione personale, un modo per comunicare al mondo chi siamo e come desideriamo essere percepiti. 

Cosa dice il tuo profumo della tua personalità

Diverse note olfattive e famiglie di fragranze tendono ad essere legate a certi tratti di personalità. Esploriamo insieme alcune delle associazioni più conosciute: 

Le fragranze più dolci e fruttate, per esempio, tendono a riflettere una personalità vivace e gioiosa, ricca di energia e ottimismo. Le persone che si orientano verso questi profumi spesso emettono vibrazioni positive e contagiose, diffondendo buon umore ovunque vadano.  

Allo stesso modo, chi sceglie profumi leggeri e freschi, come quelli marini o aromatici, generalmente rivela un’anima tranquilla e amante della natura, una personalità che predilige la semplicità e l’autenticità. 

D’altra parte, coloro che preferiscono fragranze intense e boisé, tendono a mostrare una personalità forte e decisa. Sono spesso percepite come persone solide e carismatiche, con un’aura di sicurezza e una profondità nascosta. 

Inoltre, gli amanti dei profumi orientali, ricchi di note come vaniglia, incenso o ambra, tendono a essere visti come sensuali e affascinanti. Queste scelte olfattive possono suggerire una personalità avventurosa e appassionata, attratta dall’esotico e dal lusso.  

In questo modo, ogni fragranza diventa un riflesso unico del carattere individuale, comunicando silenziosamente aspetti della nostra essenza a chi ci incontra. 

Il linguaggio dei profumi

La psicologia del profumo esplora il modo in cui gli odori funzionano come un linguaggio non verbale, fornendo informazioni che il nostro cervello elabora e che possono influenzare il nostro comportamento.  

Un profumo può evocare sentimenti di gioia, pace o sicurezza, attivando ricordi positivi. Al contrario, un odore può suscitare tristezza o disagio se collegato a esperienze negative. I profumi hanno un impatto profondo su di noi, giocando un ruolo cruciale nelle relazioni interpersonali, nell’attrazione e nella sessualità. 

L’olfatto è il più emotivo fra i 5 sensi. Essendo meno soggetto al controllo razionale, ha la particolarità di fissare i ricordi in modo estremamente duraturo e profondo. Questa caratteristica unica lo rende un canale potente e diretto verso le nostre emozioni. 

Dimmi che profumo usi e ti dirò chi sei

Per scoprire quale fragranza fa per te, esistono molti “test del profumo ideale” online. Purtroppo, l’affidabilità di questi sistemi è spesso bassa, e difficilmente permettono di scoprire qualcosa di nuovo su di te o sulla cultura olfattiva. 

Il miglior modo per scoprire quale profumo o nota odorosa si addice meglio a te e alla tua personalità è conoscere a fondo i fondamenti della profumeria e.… provare, provare, provare! 

Il tuo carattere è unico e inimitabile, e proprio così dovrebbe essere il profumo che gli si adatta alla perfezione. 


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Profumeria e Alta Moda, Dalle Origini alle Passerelle

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La relazione tra profumeria e moda è affascinante e intricata. Entrambi i mondi celebrano l’espressione personale e l’eleganza, evocando sensazioni uniche. La moda, con i suoi tessuti, colori e tagli, parla direttamente agli occhi, mentre i profumi seducono i sensi, creando un’aura intangibile attorno alla persona. 

Fin dal secolo scorso, designer e case di moda lanciano linee di profumi, considerandole un’estensione naturale del loro marchio. Un profumo può catturare l’essenza di una collezione di moda, trasportando la visione stilistica in una dimensione olfattiva. Allo stesso modo, un profumo ben scelto può completare un outfit, aggiungendo un tocco finale invisibile ma potente. 

La Storia: Un Legame Stilistico e Sensoriale

Il legame tra profumeria e alta moda affonda le sue radici negli anni ’20 del XX secolo, non solo come strategia commerciale, ma anche come evoluzione verso un’arte più complessa e multisensoriale, in cui la bellezza può essere apprezzata visivamente, indossata e persino percepita. 

Ma chi fu il pioniere di questa rivoluzione, chi fu il primo stilista a introdurre un profumo? 

Contrariamente a un’opinione diffusa, non fu Gabrielle (Coco) Chanel con il suo famoso N° 5 a unire per la prima volta profumeria e alta moda. Fu Paul Poiret, uno degli stilisti francesi più influenti del periodo prebellico, a segnare questo storico connubio lanciando la collezione Parfums de Rosine nel 1911 per la sua Maison.

Sebbene Poiret abbia avuto un impatto notevole, la sua carriera conobbe un rapido declino, in parte dovuto a mutamenti nei gusti e nello stile, e in parte alle difficoltà economiche e sociali dovute alla crisi economica del ‘29. Tuttavia, il suo contributo nel ridefinire la moda e la profumeria rimane di inestimabile valore, gettando le fondamenta per stilisti come Coco Chanel e molti altri che hanno seguito il suo esempio. 

A Poiret dobbiamo l’inizio dell’Epoca dei Couturier.

Coco Chanel e l’Epoca dei Couturier 

COUTURIER

Il termine Couturier si riferisce a un designer di moda, specializzato nella creazione di abbigliamento su misura di alta qualità. Questi professionisti sono noti per il loro lavoro nell’alta moda, producendo capi unici o in serie limitata, spesso realizzati a mano con tecniche e materiali di alta qualità.

In un mondo sempre più legato alla comunicazione visiva, i profumieri si trovano a comporre fragranze senza un’identità visiva ben definita, deficit assai deleterio. I Couturier invece, artefici di collezioni che sfilano davanti agli occhi del grande pubblico, sono ben presenti nell’immaginario visivo dei consumatori. L’importanza di questo vantaggio la intuirà anche Gabrielle Chanel una decina di anni dopo Poiret, quando lancerà il celeberrimo N°5. 

Nel 1921, Coco presenta il composto di Ernest Beaux, noto profumiere da Chiris. Per la stilista non è necessario evocare un immaginario complesso: è sufficiente il nome del marchio Chanel a far decollare il prodotto, rivestendolo del suo particolarissimo stile, fatto un po’ di nero, bianco, beige, semplicità, fluidità, e di una profusione di accessori.

Coco Chanel – N° 5

La fragranza, con un’overdose di aldeidi che dissolve la struttura fiorita, si conforma a un imperativo di astrazione che la renderà un accessorio versatile, in grado di fondersi con tutte le culture, con lo stile di chiunque, divenendo uno dei maggiori successi della storia della profumeria. 

Sull’esempio di Chanel, diverse case di moda compiono il grande passo, dando vita a quelli che diverranno i grandi classici della profumeria. 

Un Legame Indissolubile tra Profumeria e Fashion

La relazione tra alta moda e profumeria non è solo storica, ma intrinsecamente legata alla natura stessa di questi due mondi artistici. Nelle loro radici, sia la moda che i profumi parlano di espressione personale e identità, creando un legame profondo che supera il tempo. Questa sinergia nasce dall’essenza del lusso e della creatività che entrambi condividono.

Alla base, la moda e i profumi sono forme d’arte che sfruttano i sensi per comunicare un messaggio o un’emozione. Mentre l’alta moda utilizza la vista e il tatto attraverso tessuti e design, la profumeria si affida all’olfatto, un senso potente che può evocare ricordi e sentimenti con una singola fragranza. Questa complementarità sensoriale rende i due mondi naturalmente interconnessi.

Christian Dior

“Il profumo è il complemento indispensabile alla personalità di una donna. Il tocco finale su un vestito.”

Entrambi i settori si basano sull’idea di esclusività e personalizzazione. Le grandi case di moda spesso lanciano linee di profumi come estensione del loro marchio, permettendo ai clienti di immergersi in un’esperienza di lusso completa. Il profumo diventa un accessorio invisibile ma potente, che completa l’outfit e ne amplifica l’espressione.

La collaborazione tra stilisti e profumieri ha portato a creazioni innovative, dove la visione artistica di un designer viene trasformata in una fragranza unica. Questa fusione di talenti non solo arricchisce entrambi i settori, ma crea anche un dialogo continuo tra moda e profumeria, attirando consumatori che cercano un’esperienza sensoriale completa.

Un Sodalizio Ancora Redditizio

L’industria della moda ha sempre avuto una relazione speciale con il mondo dei profumi, ma negli ultimi anni questa collaborazione è diventata più innovativa e strategicamente importante.

Marchi di moda rinomati come Trussardi, Prada, e Dolce & Gabbana stanno esplorando nuove frontiere olfattive, catturando l’essenza delle città o dell’identità del brand attraverso fragranze uniche. Il mercato delle fragranze in Italia, con una performance di quasi 1,1 miliardi di euro, testimonia la forza di questo settore.

Collaborazioni tra case di moda e giganti della cosmetica, come quella tra Prada e L’Oréal, stanno portando a creazioni profumate che incarnano l’innovazione e l’atemporalità. Queste sinergie non solo rafforzano il brand, ma aprono anche nuove strade per l’engagement del cliente. 

In un panorama dove la maggior parte delle case di moda si affida a collaborazioni esterne per gestire il segmento beauty, Dolce & Gabbana spicca per la sua scelta di internalizzare completamente questo business. Questo approccio sottolinea un impegno profondo verso l’autenticità e la promozione dell’artigianato italiano, delineando una strategia che valorizza le competenze interne e l’identità culturale del brand. 


La relazione tra profumeria e alta moda è un esempio affascinante di come due forme d’arte possano influenzarsi e arricchirsi a vicenda. Questo legame, radicato nella storia e plasmato dall’innovazione, continua a evolversi, promettendo nuove e affascinanti espressioni di bellezza e stile. 

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Marketing Olfattivo: Il Profumo Del Successo 

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Il marketing olfattivo è l’arte di utilizzare il profumo per valorizzare e definire l’identità di prodotti, individui e brand, plasmando così le percezioni e le valutazioni a essi legate. Attraverso il suo straordinario potere evocativo e suggestivo, l’odore è capace di esercitare un’influenza profonda sul comportamento delle persone e di creare intensi legami emotivi con la memoria olfattiva dei consumatori. 

Indubbiamente questa capacità può essere sfruttata in modo strategico dalle aziende per raggiungere i loro obiettivi: il profumo può diventare una leva potente per creare connessioni emotive con il pubblico, generare un’esperienza memorabile e imprimersi in modo distintivo nella mente degli utenti. 

Il Ruolo Strategico dei Profumi e il Marketing Sensoriale 

In questa epoca digitale, l’abilità di affascinare il consumatore e suscitare emozioni è diventata cruciale, per questo motivo il marketing moderno si focalizza sempre di più sulla creazione di esperienze emotive uniche.  

Tale approccio, noto come marketing sensoriale, riconosce l’importanza di coinvolgere i sensi per connettersi profondamente con il pubblico e in quest’ottica l’olfatto, fra tutti il senso più emozionale, oggi gioca un ruolo da protagonista. 

L’odore infatti ha il potere di evocare ricordi, suscitare emozioni e far vivere esperienze memorabili. Grazie al coinvolgimento sensoriale, l’atto dell’acquisto esce dalla sfera utilitaristica e si trasforma in un momento esperienziale, unico e gratificante. 

Il consumatore non è più semplicemente un acquirente razionale, ma diventa un partecipante emozionale che, grazie alle suggestioni dell’olfatto crea con il brand un legame potente. 

Le Tecniche del Marketing Olfattivo 

Il marketing olfattivo si rivela, in questo contesto, come una risorsa inestimabile. Questa innovativa soluzione rappresenta una fonte alternativa per la generazione di valore, rivoluzionando il modo di comunicare. 

Una delle tecniche più utilizzate è quella di diffondere negli ambienti profumi con caratteristiche specifiche a seconda dell’effetto che si intende ottenere. 

Un esempio vincente è rappresentato da Starbucks, che diffonde deliberatamente aromi di pasticceria, caffè e burro nei suoi punti vendita. Questa pratica crea un’atmosfera avvolgente e rilassata all’interno dei suoi locali, consentendo ai clienti di immergersi in un momento di autentica tranquillità. Tale strategia non solo eleva l’esperienza dei clienti, ma associa in modo indissolubile l’immagine del brand Starbucks a un momento di puro piacere. 

L’uso astuto del marketing olfattivo non è affatto confinato agli spazi dei punti vendita. Un esempio eloquente di questa strategia è stato implementato da Dunkin Donuts, con risultati sorprendenti. La loro iniziativa originale, che ha portato a un aumento delle visite del 16% e del consumo di caffè del 29%, ha coinvolto la diffusione di un aroma simile a quello presente nei loro negozi presso le fermate degli autobus nelle vicinanze. Questa tattica ha incanalato il desiderio dei passanti verso l’acquisto dei loro deliziosi prodotti ancor prima di varcare la soglia del locale. 

Aroma Branding 

Il Logo Olfattivo, noto anche come “Firma Olfattiva,” è un’espressione profumata del marchio e ne comunica, in maniera coerente e suggestiva, l’identità, la storia e il sistema di valori.  

Rappresenta una strategia adottata ormai da molti marchi all’interno dei loro punti vendita. Questa tecnica prevede la continua diffusione di una fragranza distintiva, creando così un’esperienza sensoriale unica e riconoscibile. Questa firma olfattiva permea l’ambiente e lascia un’impronta indelebile, marchiando sia i prodotti che gli spazi commerciali con un’allure unica e distintiva. 

Abercrombie & Fitch è il brand che ha portato questa tecnica all’attenzione di tutti. Questa celebre casa di moda ha lanciato una linea di fragranze, guadagnando notorietà grazie alla vendita di queste essenze presso i propri negozi. Ogni visita nei loro spazi commerciali trasportava i clienti in un’atmosfera olfattiva unica, grazie alla generosa diffusione del profumo in ogni reparto.  

Abercrombie & Fitch – Perfume No.1

Purtroppo, questo marchio è anche un esempio di utilizzo poco oculato del marketing olfattivo, perché secondo alcune ricerche l’uso eccessivo del profumo, combinato ad altri aspetti ambientali, creava un senso di fastidio nei clienti, spingendoli a uscire dallo store in molti casi senza aver concluso l’acquisto.  

Applicare queste tecniche di marketing in maniera efficace non può prescindere da una profonda conoscenza del mondo delle fragranze. Padroneggiare il linguaggio olfattivo consentirà ad esempio di scegliere con consapevolezza la profumazione più giusta a rappresentare in maniera coerente la personalità di un brand. Saper dosare l’utilizzo della fragranza permetterà di essere più performanti in relazione all’obiettivo che si intende raggiungere, che dev’essere sempre quello di affascinare e non di respingere. 

In un mondo in cui il profumo è un elemento distintivo, è essenziale dunque trovare un giusto equilibrio tra le note della fragranza e la sua intensità per garantire una piacevole esperienza ai clienti e valorizzare l’immagine di un marchio. 

Odore e Memoria per il Marketing 

Il profumo, indiscutibilmente, si erge a uno dei nostri più preziosi alleati nel mondo dei ricordi. Questo straordinario senso ci concede il privilegio di compiere viaggi nel tempo, catapultandoci istantaneamente nel passato.  

Quasi nessun’altra esperienza sensoriale può competere con la potenza della memoria olfattiva. La sua forza è tale da resistere inalterata all’usura del tempo, trasformandosi in un autentico araldo del nostro passato e catalizzatore delle emozioni più profonde. 

È per questo motivo che alcuni marchi, con grande maestria, hanno sfruttato questa sorta di “nostalgia” evocata dagli stimoli olfattivi. Un esempio è Rolls Royce, il rinomato colosso britannico delle auto di lusso. Questa prestigiosa casa automobilistica ha compiuto un vero e proprio atto d’arte in laboratorio, riuscendo a ricreare l’inconfondibile profumo di “auto nuova” che avvolge i clienti nel momento in cui entrano per la prima volta nella loro vettura. 

Rolls Royce diffonde questa fragranza non solo nelle sue officine autorizzate, ma anche all’interno delle auto stesse quando vengono restituite ai loro proprietari dopo le manutenzioni. In questo modo, i proprietari delle vetture vengono magicamente riportati al senso di gratificazione che hanno sperimentato al momento dell’acquisto, rievocando tutte quelle emozioni positive che credevano di aver dimenticato. 

Non solo, la casa automobilistica di lusso ha da poco lanciato una nuova vettura. Realizzata su commissione insieme alla stilista Iris van Herpen, questa super ammiraglia Rolls-Royce è la prima auto al mondo con diffusori aromatici integrati nell’abitacolo.


In conclusione, il marketing olfattivo è una potente strategia sensoriale che crea connessioni durature tra brand e pubblico attraverso gli odori. Applicabile in vari settori, richiede comprensione del target e coerenza nell’uso del profumo scelto. In un mondo competitivo, può fare la differenza tra un brand ordinario e uno straordinario, creando esperienze sensoriali personalizzate per i clienti. 

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Un Naso Tra le Note: L’Arte del Decifrare una Fragranza

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L’olfatto è un senso che a volte diamo per scontato, ma che nasconde un potere sorprendente.

Esso ci permette di percepire il mondo in un modo unico, trasportandoci nel tempo e risvegliando ricordi ed emozioni. Pensate all’odore del caffè al mattino: non ci ricorda forse una calma domenica in famiglia? O l’aroma dell’erba appena tagliata: non ci riporta forse indietro ai giorni spensierati dell’infanzia, giocando nei prati sotto il sole estivo?

 L’olfatto è molto più di un semplice senso: è un ponte verso i nostri ricordi e le nostre emozioni, una chiave che ci apre le porte dell’umanità stessa. 

In questo articolo, esploreremo insieme come i maestri profumieri utilizzano l’olfatto per dare vita alle loro creazioni, scoprendo come questo senso meraviglioso ci permette di respirare l’essenza degli elementi.

Comprendere le Percezioni Olfattive

Prima di vedere il “come”, cerchiamo di comprendere insieme “cosa” significa effettivamente annusare. Esistono delle dinamiche intrinseche nell’atto di percezione di uno stimolo odoroso che vanno conosciute. Solo in questo modo è possibile comprendere realmente questo magico strumento che tutti possediamo.

Già l’utilizzo della parola “percezione” comincia a delineare delle caratteristiche interessanti. Percepire una fragranza significa, infatti, costruire una sua rappresentazione all’interno della nostra coscienza. 

Certo, la fragranza deriva direttamente dalle proprietà chimiche delle sostanze odorose intercettate dal naso. Tuttavia, Il nostro stato mentale, che può essere influenzato da fattori come l’appetito, l’umore o l’attenzione, può modulare la percezione delle fragranze. Ad esempio, quando siamo affamati, siamo più sensibili agli odori di cibi gustosi e possiamo percepirli in modo più intenso rispetto a quando siamo sazi, e ancora, quando siamo felici o rilassati, potremmo percepire gli odori in modo più piacevole e positivo rispetto a quando siamo tristi o stressati.

Inoltre, è fondamentale sottolineare che non esiste nulla come un “naso assoluto” – capace quindi di identificare qualsiasi fragranza con precisione – e che i sensi sono sempre iper-connessi fra di loro, influenzandosi costantemente a vicenda.

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Riconoscere un Odore

Riconoscere un odore è un processo innato e complesso che coinvolge una serie di meccanismi neurobiologici per identificare specifiche molecole odorose presenti nell’aria che respiriamo. Cerchiamo di vedere brevemente gli aspetti più importanti che abbiamo affrontato in profondità in un articolo precedente “L’olfatto, cosa significa sentire gli odori”.

Quando inaliamo, le molecole odorose raggiungono l’epitelio olfattivo nel naso e si legano ai recettori olfattivi sulle cellule nervose olfattive. Questo genera segnali elettrici che vengono trasmessi al cervello attraverso i nervi olfattivi

Nel bulbo olfattivo del cervello, queste informazioni vengono elaborate per creare il senso del profumo o dell’odore che riconosciamo. Questo processo coinvolge anche l’apprendimento e la memoria, poiché le esperienze passate con gli odori influenzano come li percepiamo. 

In sintesi, il riconoscimento degli odori è un processo affascinante che coinvolge sia la nostra biologia che la nostra esperienza personale.

Il Processo di Valutazione di un Profumo

Nel raffinato mondo dell’alta profumeria, annusare un profumo è un atto di rara precisione, un’esplorazione dettagliata dei sensi. 

Un maestro profumiere, o “naso“, prima di immergersi in questo viaggio sensoriale, è opportuno “azzerare” il proprio olfatto annusando qualcosa di neutro – la sua pelle pulita, o un delicato pezzo di cotone. Questo semplice gesto garantisce l’accuratezza della percezione olfattiva, permettendo di affrontare l’esperienza senza contaminazioni odorigene.

È fondamentale che l’ambiente in cui si opera sia purificato da altri odori, poiché anche la più leggera fragranza di cibo, prodotti per la pulizia o altre essenze può alterare la percezione.

Una volta creato questo santuario sensoriale, il profumo viene nebulizzato su una mouillette, una striscia di carta particolarmente neutra. Un attimo di pazienza è poi necessario per permettere all’alcol nel profumo di evaporare, lasciando che il vero cuore della fragranza emerga.

Mouillette – campione di carta assorbente usato per testare i profumi

La Sinestesia delle Note 

L’atto di avvicinare la mouillette al naso apre il primo capitolo della storia del profumo: le note di testa. Questi sono gli aromi che danzano nella brezza immediatamente dopo l’applicazione del profumo, portando con sé un senso di freschezza e vivacità.

Con il passare del tempo, le note di testa si ritirano lentamente, lasciando il palcoscenico alle note di cuore. Questi profumi sono come il cuore pulsante dell’essenza, ricchi e complessi. Infine, arrivano a risuonare le note di fondo, i profumi persistenti che lasciano un’impressione duratura e donano al profumo la sua profondità e la sua personalità.

Dopo un’attenta analisi, è costume concedere un momento di pausa, un intervallo necessario per consentire al senso dell’olfatto di ritemprarsi e tornare alla neutralità. È in questo momento di tranquillità che si riflette sui singoli ingredienti del profumo, sulla sinergia tra di essi, e sull’equilibrio tra le note.

La Prudenza nella valutazione

Durante l’intero processo, è necessario conoscere le insidie da evitare.  Sono molti i “rumori di fondo” che potrebbero inficiare la qualità delle nostre percezioni: profumi personali, un pasto recente, o anche una tazzina di caffè consumata da poco può influenzare le note odorose che percepiamo.

L’overdose olfattiva, conseguenza dell’analisi di troppi profumi in una sola sessione, può portare alla “fatica olfattiva“, rendendo il naso insensibile agli odori. 

Allo stesso modo, è importante evitare di annusare il profumo direttamente dal flacone, poiché ciò può portare a una percezione sbilanciata delle note di testa a discapito delle altre. 

In breve, alcuni piccoli accorgimenti possono aumentare notevolmente l’efficacia delle sessioni olfattive. È fondamentale controllare l’ambiente circostante, ricreare le condizioni iniziali all’inizio di ogni sessione e fare attenzione ai possibili bias percettivi a cui si potrebbe essere soggetti.


La danza delle fragranze è un viaggio che va oltre il semplice annusare un profumo. È una narrazione sensoriale, un’arte che richiede un talento affinato, una passione profonda e una conoscenza dettagliata delle note e delle essenze. Diventare un maestro profumiere non è un traguardo semplice, ma è un percorso che apre a un mondo di profumi che incantano, evocano e trasportano.

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