
Un articolo di Marco Martello –
Comedìa è un marchio italiano di profumeria artistica che crea profumi ispirati alla letteratura. In questa intervista, i fondatori Claudio Calafiore ed Edoardo Tacconi raccontano il progetto, le fragranze e le sfide del mondo della profumeria di nicchia.
Buona lettura!
Innanzitutto, qual è il vostro primo ricordo olfattivo?
Claudio: Il mio primo ricordo olfattivo è l’odore delle piastrelle di terracotta della terrazza dei miei nonni, tra il basilico e i pomodori lasciati essiccare, mentre giocavo a piedi nudi nelle calde estati mediterranee.
Edoardo: Sono nato e cresciuto con i miei nonni nella campagna toscana. Il primo odore che mi viene in mente è quello delle foglie di fico e della terra arsa dal sole dei pomeriggi estivi; l’odore acre dei grappoli d’uva a settembre; e l’odore di castagne bollite col finocchietto e bucce di mandarini scaldati sulla stufa in inverno.
Claudio ed Edoardo, vi siete conosciuti durante un corso di formazione organizzato da Ateneo dell’Olfatto. Qual è la lezione più importante che avete imparato tra i banchi di scuola?
Claudio: Quelli dell’Ateneo non sono soltanto corsi didattici. Abbiamo infatti appreso l’approccio personale, umano e soggettivo che ognuno di noi può, e forse deve, riporre nella creazione di un accordo o una fragranza. Abbiamo imparato a togliere il giudizio, dando libero sfogo all’analisi più spensierata che ci possa essere.
Edoardo: Mi accodo al mio socio. L’arte della profumeria ti impone di essere vero, se vuoi far risuonare l’anima delle persone.
Ciò detto, lo scorso gennaio avete fondato “Comedìa”, il vostro marchio di profumeria di nicchia, giocando con il parallelismo tra composizione letteraria e olfattiva. Quali erano le vostre paure e le vostre speranze nell’intraprendere quest’avventura imprenditoriale?
Claudio: Tralasciando la prudenza, fisiologica nel creare un brand da zero, il nostro desiderio più grande consisteva nel portare qualcosa di nuovo nel mondo della profumeria artistica e nel creare quello che avremmo voluto trovare noi sugli scaffali dei negozi. Ciò detto, entrare in un mondo sconosciuto richiede sempre tanta attenzione e cura. Per attitudine di entrambi, noi lo stiamo facendo in punta di piedi, quasi chiedendo il permesso.
Edoardo: Sarò sincero, la paura più grande aveva a che vedere con il riuscire a fare tutto con un budget oggettivamente basso rispetto a quello con il quale altri brand hanno mosso i primi passi. Senza poi considerare il fatto che, come è stato per me con la musica in passato, l’aspetto puramente aziendale spesso affievolisce il fuoco dell’ispirazione artistica. Nella mia vita non ho mai vissuto di speranze, ma di idee che dovevano essere realizzate in un modo o nell’altro.
Ricordate la prima volta che avete incontrato una persona a voi sconosciuta con indosso una delle vostre fragranze?
Claudio: Non è ancora successo, essendo il nostro marchio sul mercato da sole tre settimane, ma siamo certi che quando accadrà sarà un’emozione speciale.
Con “Di Mezza Estate”, la vostra interpretazione olfattiva di “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare, avete vinto l’edizione 2024 del premio Aromata. Qual è stata la vostra prima reazione quando avete ricevuto questo riconoscimento? E a chi avete dedicato la vittoria?
Claudio: Siamo andati a Roma per conoscere nuove persone, annusare le proposte di altri giovani creativi e scambiare qualche parola con degli appassionati come noi. Quando hanno nominato “Comedìa Di Mezza Estate” alla premiazione, ci siamo guardati, più sbigottiti che sorpresi! La vittoria la dedichiamo a tutti coloro che hanno il coraggio di vivere le loro passioni e trasformarle in pagine memorabili della loro biografia.
Edoardo: Allego una foto che parla da sé

Foto di Laura Amato
Facendo un passo indietro, avete avuto un mentore, che vi ha aiutato a compiere i primi passi in un mercato saturo e altamente competitivo?
Claudio: Lara e Letizia Farotti sono state, e sono tuttora, un faro molto importante per noi. I loro consigli, forti di un’esperienza ultradecennale, ci hanno infatti dato tanta sicurezza e serenità. Andando più in là, certamente Dante ha ricoperto un ruolo fondamentale (è proprio dalla sua opera più celebre che viene il nome del nostro marchio di profumi). Anche se in esilio, e in una condizione psicologica e personale molto delicata, ha composto l’opera letteraria laica più importante in assoluto. Basti pensare a quanto la scelta di adottare il volgare toscano per rendere questo testo accessibile a tutti sia stata rivoluzionaria visto il periodo storico nel quale è stata scritto, ovvero il 1300.
Edoardo: Concordo di nuovo con Claudio. Aggiungo che in qualsiasi ambito artistico e professionale si è raggiunto un livello di saturazione, ed è un bene perché questo sensibilizza sempre di più l’appassionato, il cliente e utente, indirizzandolo verso scelte più consapevoli oltre che a sposare una causa in maniera totalizzante. Parafrasando Robert Henri, non facciamo arte per dire di farla, è che ci troviamo in quel meraviglioso stato spirituale che rende per noi l’arte inevitabile!
“Delle Mie Brame”, “Delle Dune Di Sabbia” e, per l’appunto, “Di Mezza Estate” sono le prime fragranze a portare la vostra firma. Quale tra questi profumi è stato il più complesso da sviluppare sul piano tecnico?
Claudio: Dal punto di vista dello storytelling, “Comedìa Delle Mie Brame” è stata la sfida più grande. Scegliere un personaggio così noto, che è stato per altro oggetto di tante reinterpretazioni, nascondeva delle insidie non indifferenti. Noi ci siamo concentrati sulla sua natura umana, fragile e vera, ed è stata un’esperienza bellissima.
Edoardo: “Comedìa Delle Dune Di Sabbia” è stata la creazione più spontanea, “Delle Mie Brame” quella più calibrata, e “Di Mezza Estate” quella che ha richiesto più prove ed elaborazione tecnica. Con “Delle Dune Di Sabbia”, sapevo cosa volevo: l’avevo sognata e, pur avendo ancora poca dimestichezza con alcune materie prime, è uscita di getto. Delle nove prove ufficiali, alla fine abbiamo scelto la 1A, ovvero la prima in assoluto. “Delle Mie Brame” ha richiesto molto lavoro per trovare il giusto equilibrio fra tutti i piccoli accordi creati, eliminando ciò che era superfluo e cercando di rimanere in linea con il brief che Claudio aveva messo a punto. “Di Mezza Estate” invece, essendo il profumo con più ingredienti di origine naturale e, per altro, con materie molto difficili da lavorare, ha richiesto un approccio essenziale in fase di formulazione, così da poter dare respiro alle assolute contenute al suo interno. Il mio maestro di batteria e percussioni al conservatorio mi diceva sempre che per fare emergere un buon ritmo e un buon fill, servono precisione, dinamica ed essenzialità, perché “la perfezione si ottiene non quando non c’è nient’altro da aggiungere, bensì quando non c’è più niente da togliere”
L’anno scorso, la scrittrice coreana Han Kang è stata insignita del Premio Nobel per la Letteratura. Se doveste creare una fragranza traendo ispirazione da uno dei suoi romanzi, quale opera scegliereste e quali materie prime usereste per rappresentarla olfattivamente?
Claudio: Nella sua psicosi, la protagonista de “La vegetariana” vuole trasformarsi in un albero. Proporrei a Edoardo di creare un profumo che faccia percepire il mondo con i suoi occhi, non attraverso le sue azioni estreme. Vorrei creare un profumo che sappia di nuvole, di pelle umana e muschio.
Edoardo: Recupero subito! Ho nel carrello “Non dico addio”, ma seguo le indicazioni del direttore artistico!
Ripensando agli ostacoli che avete dovuto superare, qual è il consiglio che avreste voluto ricevere prima di fondare il vostro marchio?
Claudio: “Fallo prima!”. Ecco cosa avrei voluto sentirmi dire.
Edoardo: Sì, ma non eravamo pronti prima (Ride, ndr)!
Per concludere, cosa ci dovremmo aspettare da Comedìa nel prossimo futuro?
Claudio: Vorremmo poterci incontrare tra qualche anno e dire che nelle profumerie c’è sempre più gente curiosa, aperta a sperimentare e confrontarsi. Noi abbiamo infatti scelto di non vendere online per incentivare le persone a varcare la magica soglia delle profumerie. Sulle loro librerie, vorremmo che svettasse una collezione di profumi blu lapislazzuli che narrano sempre più capolavori della letteratura mondiale.
Edoardo: “Let us cook!”.

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Marco Martello
Laureato in “Comunicazione e Psicologia” all’Università degli Studi di Milano-Bicocca e specializzato in “Fashion Direction: Brand & Communication Management” presso il Milano Fashion Institute, Marco Martello è un collezionista di fragranze, nonché un esperto di comunicazione scritta con un’esperienza pluriennale nel mondo dell’editoria indipendente.
Nel corso degli anni, oltre a collaborare con testate nazionali e straniere, ha svolto l’attività di copywriter e correttore di bozze sia nel settore del luxury che in quello del fashion, ampliando le sue competenze tecniche e consolidando la sua conoscenza delle dinamiche che sottendono i processi di comunicazione contemporanei. Oggi Marco ricopre il ruolo di Managing Editor & Beauty Director della rivista indipendente “The Greatest”, e si dedica all’insegnamento nell’ambito della comunicazione di moda e beauty in alcuni tra i più prestigiosi istituti italiani.