Pubblicato il

Odore di neve

odore neve, profumo neve

Oggi siamo felici di ospitare nel nostro blog un articolo scritto da Eva Munter, la mente brillante dietro la pagina Chimica in pillole!

Abbiamo voluto coinvolgerla perché crediamo che parlare di olfatto significhi anche esplorare il mondo con occhi (e nasi) diversi, e chi meglio di lei per accompagnarci in questa scoperta?

Se ancora non la seguite, rimediate subito: il suo progetto è una vera miniera di curiosità e divulgazione scientifica accessibile a tutti.

Grazie di cuore, Eva, per aver condiviso con noi il tuo sapere e la tua passione. Buona lettura!


Il telefilm Una mamma per amica ha reso celebre una frase di Lorelai Gilmore: “I smell snow”—sento odore di neve. Ma è davvero possibile che la neve abbia un odore? Considerando che la neve non è altro che acqua congelata, e che l’acqua, come sappiamo, è inodore, la domanda è legittima. Eppure, l’odore che percepiamo nell’aria quando sta per nevicare è qualcosa di inconfondibile, tanto che chi è cresciuto in un clima freddo lo associa ai ricordi più vividi dell’inverno. Ma cosa stiamo effettivamente “annusando” quando percepiamo la neve? La risposta ha più a che fare con il clima che con specifiche molecole odorose.

Il nervo trigemino

A influire su questa esperienza non è solo l’olfatto, ma anche il nervo trigemino, una struttura che non percepisce odori in senso stretto, ma che viene attivata da sensazioni fisiche come il freddo, il pizzicore o la freschezza. Infatti, è responsabile della “freschezza” che sentiamo quando utilizziamo un dentifricio alla menta o del calore che sentiamo quando mangiamo del peperoncino. Il trigemino è particolarmente sensibile ai cambiamenti atmosferici, come il freddo pungente e l’umidità che anticipano una nevicata. Quando l’aria si raffredda e diventa più umida, il nervo trigemino si attiva, inviando segnali al cervello che completano la percezione multisensoriale dell’odore di neve: non si tratta quindi di un odore, ma di una sensazione che possiamo ricondurre ad esso.

L’effetto del freddo sugli odori

Una delle prime cose da considerare è che il freddo rallenta le molecole. Quando le temperature si avvicinano allo zero—tipico poco prima che inizi a nevicare—l’attività molecolare nell’aria diminuisce. Questo significa che molti odori diventano meno intensi rispetto a quando il clima è più mite. In un certo senso, sentire “odore di neve” equivale a percepire un ambiente con meno odori del solito. Non a caso i descrittori comunemente utilizzati sono “pulito”, “fresco” o “freddo”.

Tuttavia, non basta il freddo per evocare questa particolare sensazione. In pieno inverno, per esempio, ci sono molte giornate gelide in cui non si percepisce l’odore della neve. Qual è quindi la variabile chiave? La risposta è l’umidità.

L’umidità e il naso più sensibile

Quando l’aria si prepara a una nevicata, è più umida del solito. Questo surplus di umidità è essenziale per formare i fiocchi di neve. Quando l’atmosfera raggiunge il livello massimo di umidità che può trattenere, rilascia l’eccesso sotto forma di pioggia, nevischio o, come in questo caso, neve, che cade sulla terra. Ma l’umidità non si limita a influire sul tempo: modifica anche il nostro sistema olfattivo, rendendolo più reattivo. Molte persone notano, infatti, che il naso sembra più caldo e umido proprio prima di una nevicata, una sensazione che inconsciamente associamo all’arrivo della neve.

La neve come “cattura-odori”

Abbiamo detto che l’acqua è inodore, ma chiunque abbia pulito il freezer sa che il ghiaccio può intrappolare gli odori degli alimenti conservati al suo interno. Lo stesso principio vale per la neve: cadendo, intrappola le molecole odorose presenti nell’aria. È per questo che la neve può assumere odori diversi a seconda del luogo in cui si forma e cade.

Ad esempio, nelle foreste innevate, i fiocchi intrappolano i terpeni, molecole aromatiche caratteristiche delle conifere come pini e abeti, che conferiscono un odore fresco e resinoso. Nei campi aperti, invece, la neve raccoglie odori più terrosi, legati al suolo e alla vegetazione. Nelle città, al contrario, la neve può avere un odore meno piacevole, poiché ingloba molecole legate a smog, particolato e altre sostanze inquinanti presenti nell’aria.

Un’esperienza multisensoriale

In definitiva, ciò che chiamiamo “odore di neve” è una combinazione di fattori: meno molecole che arrivano al nostro naso grazie al freddo, il nervo trigemino stimolato, un aumento dell’umidità che rende il nostro olfatto più sensibile e la capacità della neve di catturare gli odori dell’ambiente circostante. Ogni nevicata racconta una storia diversa, legata al luogo e al momento in cui avviene. Forse è proprio questa combinazione unica a rendere l’odore della neve così evocativo, tanto da farci esclamare “I smell snow”.


Eva Munter, chimica in pillole, esperto profumi

Eva Munter

Laureata in chimica organica a Bologna, oggi gestisce il canale YouTube e la pagina Instagram @chimica_in_pillole dove raccoglie le storie degli elementi della tavola periodica per una community di quasi 70.000 follower. Nata a Trento, oggi vive a Milano.


Se anche tu sogni di esprimere la tua unicità attraverso il profumo, lasciati guidare dagli esperti. Fortunatamente, con i corsi di Ateneo dell’Olfatto, troverai tutta l’assistenza di cui hai bisogno! Esplora la nostra selezione di corsi, kit e consulenze per immergerti in un mondo ricco di fragranze. 


Leggi altro dal Blog di Ateneo dell’Olfatto